02/11/2023

Facebook e Instagram a pagamento. Come cambierà il mondo dei social (se cambierà)?

Meta annuncia i social a pagamento nell'UE. Una svolta epocale, anche se potrebbe non avere l'esito sperato.

Arrivato in pieno clima Halloween, l’annuncio di Meta potrebbe suonare come "Dolcetto o scherzetto", o meglio: “Consenso o Abbonamento?”. Quello che sta per accadere infatti è che dalle prossime settimane sarà possibile usufruire di Facebook e Instagram scegliendo tra due modalità: acquistare una versione Ad-free oppure continuare a consentire l’elaborazione dei dati raccolti per scopi pubblicitari, ricevendo annunci personalizzati gratuitamente.

Quello che sappiamo finora

Il 30 ottobre Meta ha ufficialmente annunciato che offrirà nell'UE, nel SEE e in Svizzera la possibilità di pagare un abbonamento mensile per utilizzare Facebook e Instagram senza pubblicità.

Lo scenario è ancora in divenire, tanto che in calce alla news pubblicata sul sito ufficiale si legge “Questo post contiene dichiarazioni previsionali, comprese le prospettive commerciali di Meta e il panorama normativo in evoluzione.” Ad ogni modo sono già stati resi pubblici cifre, date e alcuni intenti che possono darci una prima idea su quanto sperimenteremo dal mese di novembre.

Dal sito della società apprendiamo infatti che:

  • l’abbonamento consentirà di non ricevere pubblicità (dunque annunci, inserzioni, post sponsorizzati e consigliati) durante la navigazione su Facebook e Instagram
  • se acquistato sul web l’abbonamento costerà 9,99 €/mese
  • se acquistato su dispositivi mobili, con sistema iOS o Android, il costo sarà di 12,99 €/mese
  • l'abbonamento verrà applicato a tutti gli account Facebook e Instagram collegati all’utente nel Centro account fino al 1° marzo 2024
  • a partire dal 1° marzo 2024, verrà applicata una tariffa aggiuntiva di 6 €/mese sul Web e 8 €/mese su iOS e Android per ogni account aggiuntivo elencato nel Centro account di un utente.

Parola di Meta: le ragioni e gli intenti

La novità in arrivo costituisce la soluzione trovata da Meta alla necessità di adeguamento agli standard europei in materia di privacy e protezione dei dati, soluzione ben accolta dalla CGUE (Corte di Giustizia dell'Unione Europea).

Le modalità già esistenti per apportare preferenze e accettare o meno determinate inserzioni, personalizzando e gestendo l'esperienza pubblicitaria restano, come Meta ha più volte ribadito, un efficace strumento di controllo da parte dell’utente, che di fatto resteranno valide nella versione gratuita. Per essere completamente in linea con i requisiti normativi richiesti dagli organismi regolatori della protezione dei dati, viene ad aggiungersi ora la possibilità di scelta da parte dell’utente che può decidere di non consentire l’elaborazione delle informazioni che lo riguardano a scopi pubblicitari sottoscrivendo appunto (in cambio) un modello di abbonamento a pagamento, ritenuto a quanto pare dalla CGUE una forma valida di consenso per un servizio finanziato dalla pubblicità.

Al momento il compromesso dei “social a pagamento” pare dunque essere motivato da ragioni normative e circoscritto alla sola presenza o meno dell’Ads e alla raccolta e gestione di dati ad esso correlata.

A coloro che, leggendo la notizia, si siano chiesti che fine faranno l’advertising e il marketing delle inserzioni, la società californiana risponde che “nel frattempo, gli inserzionisti potranno continuare a pubblicare campagne pubblicitarie personalizzate in Europa per raggiungere coloro che scelgono di continuare a ricevere un servizio online gratuito, supportato da pubblicità” garantendo che la società continuerà a investire nella creazione di nuovi strumenti pubblicitari che tutelino sia gli utenti che le aziende.

A tal proposito alcuni esperti non sembrano affatto preoccupati dalla novità in arrivo proprio perché stimano che la sottoscrizione degli abbonamenti coinvolgerà una minima fetta dell’audience e in particolare quella che finora non ha costituito un fattore determinante per l’Adv stesso, non interagendo ad esempio con le inserzioni o gestendo le preferenze in modalità da non generare valore in relazione agli annunci.

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di Elisa

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02/11/2023
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