16 novembre 2017

Https e http/2, il web diventa un posto più sicuro (e veloce)

I nuovi protocolli proteggono i nostri dati e ci fanno risparmiare tempo prezioso

Quante volte navigando alcuni siti poco conosciuti ci siamo sentiti come in un vicolo buio e deserto? Ogni giorno sul web lasciamo tantissimi dati sensibili, dal nome e cognome fino all’indirizzo della nostra abitazione, per non parlare dei dati relativi alla carta di credito, collegata magari al nostro conto corrente bancario. Dati purtroppo anche alla portata di malintenzionati. E casi di furti d’identità o vere e proprie rapine telematiche sono all’ordine del giorno, per questo sono stati sviluppati due protocolli che ci aiutano a mantenere sicuri e protetti i nostri dati sensibili: parliamo dell’HTTPS e dell’HTTP/2.
 
L’Https (Hypertext Transfer Protocol Secure) è il protocollo creato proprio per proteggere la riservatezza dei dati scambiati tra computer e siti web. I dati inviati da un utente tramite https sono protetti tramite il protocollo Transport Layer Security (TLS) che cripta i dati di chi naviga impedendo che terzi possano vederli o modificarli.
 
Chi ha fortemente voluto questo cambiamento? Ovviamente Google, che da qualche anno ha avviato una lotta ai siti poco sicuri (quelli che utilizzano il classico protocollo http) che richiedono dati sensibili agli utenti come password e dati bancari. Ora gli utenti possono rendersi immediatamente conto se il sito in cui stanno navigando è sicuro o meno, perché in alto a sinistra prima dell’Url nella barra degli indirizzi, si può notare un lucchetto verde seguito dall’avviso “sicuro”. Altrimenti, Google avvisa l’utente che sta navigando su un sito non sicuro e soprattutto non protetto. I social network e i portali più grandi hanno già da tempo adottato il protocollo https, a dimostrazione di quanto sia importante per la sicurezza dei propri utenti.
 
Il protocollo https è quindi l’unico ad assicurare che la connessione fra utenti e sito web sia protetta e sicura, per questo oggi più che mai gli sviluppatori, così come noi di Fliplab, lo utilizzano per i siti web dei propri clienti. E infatti il traffico su siti https è aumentato notevolmente nell’ultimo anno, con un +42% rispetto al 2016.

Leggermente diverso il discorso per l’Http/2. Di che si tratta? È una nuova versione del protocollo http nata con l’obiettivo di migliorare velocità di caricamento delle pagine web. Se l’http comunica con un server per ottenere le informazioni necessarie per mostrarvi una pagina su un sito, l’http/2 è la sua evoluzione, basata sul protocollo SPDY sviluppato da Google nel 2009.

Questo nuovo protocollo rende quindi più veloce la navigazione: quando entrate su un sito, il browser richiede dei dati e il server glieli invia. Ma se con l’Http occorreva aspettare di riceverli tutti prima di visualizzare la pagina, l’http/2 utilizza il multiplexing che “sminuzza” i dati per inviarli più velocemente, così che la connessione tra browser e server sia più veloce ed efficiente. In altre parole e senza entrare in troppi tecnicismi: i siti che utilizzano l’http/2 si caricano molto più velocemente.

Insomma, le pagine che visitiamo sono solo la minima parte del web, perché dietro di esse ci sono sofisticati sistemi per renderle sicure e veloci. E la nostra filosofia è restare al passo con le tecnologie, così da offrire ai nostri clienti sempre i massimi standard.
 

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di Alessio

COPY, SEO SPECIALIST, ADS

16 novembre 2017
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